Agostino Straulino
YWI lug 2001
Cavaliere di Gran Croce
Per l’occasione, ho riesumato alcune vecchie foto delle Olimpiadi del ’48, trovate anni fa ad un mercato delle pulci. Languivano da tempo in un cassetto, in attesa di nuova gloria.
Confesso che non vedevo l’ora di pubblicarle, per rendere omaggio anch’io al grande campione, insieme a tutta la redazione di Yachting World Italia.
Roma, 1 giugno 2001. Agostino Straulino, grande della vela anni ’50 e ’60, ha ricevuto una delle più importanti onorificenze della Repubblica Italiana direttamente dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. Straulino ha ricevuto l’ordine di Cavaliere di Gran Croce con altri sei illustri italiani. Primo velista ad ottenere l’alta onorificenza, Straulino è stato medaglia d’oro nel 1952 a Helsinki, insieme al prodiere Nicolò Rode, su Merope, classe Star; medaglia d’argento, stessa classe ed equipaggio, nel 1956 a Melbourne; campione italiano, europeo e mondiale; comandante della nave scuola della MM Amerigo Vespucci. Il 14 dicembre scorso, nell’occasione dell’ottantaseiesimo compleanno, l’ultimo riconoscimento dalla Marina: al circolo ufficiali era stato festeggiato un ideale passaggio di consegne con le ultime medaglie della vela: l’oro Alessandra Sensini e l’argento Luca Devoti.
Le fotografie riguardano i partecipanti italiani di varie classi, alle Olimpiadi inglesi del 1948. Piace qui raccontare un episodio “minore”, come quello inglese, nella superba carriera del Comandante, dal libro di Franco Belloni, 70 anni della Federazione Italiana Vela.
Per le regate fu scelta la Tor Bay, tra Torquay e Brixam, sulle coste meridionali del Devon. La scelta era motivata dalla larghezza della baia, poco soggetta alle maree ed alle correnti, a differenza di molti campi da regata inglesi. Straulino e Rode parteciparono per la classe Star su Legionario, costruito da Baglietto e di proprietà della Sezione Vela del Circolo Canottieri di Napoli. Capo squadra: Riccardo Imperiali di Francavilla.
Le regate, dal 3 al 6 e dal 10 al 12 agosto, vennero funestate dal maltempo e da una giuria parziale che con ben due squalifiche, praticamente negò l’oro a Straulino. Buona parte degli avversari (H.H. Smart, USA e B. D. Knowles, GB) correvano su barche recenti (costruite dall’americato Etchells ed ottimamente attrezzate); Legionario era del 1938, con un vecchio albero di Straulino e tre vele: un’americana di Ulmer, un’inglese di Ratsey ed una italiana di Zadro. Ma l’equipaggio italiano dimostrò d’essere il migliore. Nella prima prova, Straulino arriva primo e nelle successive terzo, risultando secondo in classifica a pochi minuti dall’americano. La squalifica, arrivata ingiustamente dopo la IV prova, favorisce gli avversari, ma non toglie che Straulino sia difficile da battere. Scrive Imperiali: “La giuria accolse una protesta fatta senza la prescritta alzata di bandiera, quando la classifica della giornata era stata già pubblicata, con la sola riserva per una protesta contro l’olandese. Protestammo per questa decisione abusiva, sia verbalmente che per iscritto, ma senza risultato. L’inglese asserì di aver sorpassato Straulino in un bordo di poppa e che orzando di sottoveto al Legionario, pur avendo questi prontamente risposto alla manovra, l’estremità del boma italiano aveva toccata la prua della barca inglese. Lo struscio di fatto avvenne, ma mai la barca inglese avrebbe potuto vantare diritti di barca raggiunta…”.
Terzo classificato quindi, ancora primo nella quinta prova e terzo, ma nuovamente squalificato nella penultima. Eppure ci sarebbe stata ancora una possibilità di vittoria. Così Straulino ricorda l’ultima regata: “La regata si mise subito per il meglio. Andai in testa alla partenza con vento duro e mare agitato. A 200 metri dal traguardo non osai gridare di gioia per scaramanzia. Knowels aveva rotto l’albero, Smart era 9°. Nel turbinare del vento, tra gli alti spruzzi… Legionario sembrava una belva all’inseguimento dell’antilope. Rode, allungato fuori bordo, era teso come le vele. Gli americani stupefatti per la sua agilità atletica non comune, lo avevano battezzato “Gatto Magico”. Che momento esaltante! La gioia appena contenuta i stava scoppiando in gola, quando un tremendo “crak” mi gelò il cuore. Alzai gli occhi: l’albero, il vecchio albero si era spezzato. Avevo chiesto troppo al liscio pennone, veterano di tante battaglie. Quando arrivò una forte raffica, più dura delle altre, lascai con esuberanza la vela e la corcetta si piegò spezzando l’albero. Non tenni in considerazione alcuna forma di sicurezza? Forse; ma la vittoria a portata di mano mi esaltò fino a farmi dimenticare la prudenza. Anche la fortuna si era alleata con i miei avversari. Vinse Smart. A me toccò il 5° posto finale”. Addirittura, nella foto Straulino-Rode dell’Olympic Photo Assciation, c’è scritto in inglese “Vincitori della classe Star”…
Ma Straulino e Rode, mitica coppia della vela italiana, ebbero subito l’occasione per confermare la loro bravura al Campionato del Mondo Star, a Cascais in Portogallo, su Polluce: vinse sì l’americano Pirie, ma con un solo punto di vantaggio sugli italiani ed il terzo (il solito Smart), a ben 25 punti dal secondo. Ovviamente tutto questo è solo un brevissimo spaccato, forse meno conosciuto, della carriera sfolgorante di Straulino: un grande della vela italiana in tempi eroici, in una nazione che ha molto, molto bisogno di veri sportivi e navigatori.
In bocca al lupo Comandante!