Il cantiere fondato alla fine del 1800 dal nonno di Cesare, Ettore Sangermani ancora oggi ricordato come “Dorin” già nel 1906 ottienne un primo riconoscimento ufficiale con l’assegnazione di una medaglia d’oro a una importante esposizione di Montecatini per aver presentato un “piccolo yacht a vela” di sua progettazione e costruzione.
Nel piccolo capannone di Mulinetti nei pressi di Genova, egli costruisce per hobby dinghy, gozzi e altre piccole imbarcazioni.
In quegli anni il nonno viene affiancato dai figli Cesare e Piero che con la stessa passione portano avanti il lavoro del padre, non più per hobby, ma facendolo diventare una vera e propria professione.
Il piccolo cantiere di Mulinetti comincia ad essere stretto, non più adeguato alla mole di lavoro che stava arrivando. Perciò, alla ricerca di nuovi spazi, i due fratelli si trasferiscono nel 1936 a Rapallo e nel 1944 a Riva Trigoso costruendo imbarcazioni sempre più grandi ed importanti, sia da diporto, sia da lavoro.
Nel 1946 la Cantieri Sangermani trova la sua sede definitiva in Via dei Devoto a Lavagna. Un indirizzo conosciuto in tutto il mondo.
La fama delle regate
Nel 1950 la costruzione n° 35, un racer dalle linee purissime, va al Fastnet e vince. Si chiama Chiar di Luna. Questa vittoria in una delle regate più lunghe e dure che si corrano nell’Atlantico, apre le porte del cantiere alla committenza internazionale.
Sono anni di evoluzione della storia dello Yachting che, dopo la parentesi della guerra, ritorna a dimensioni internazionali e Sangermani costruisce barche sempre più grandi progettate da architetti navali famosi: da Laurent Giles a Sparkman & Stephens, da Illingworth a Angus Primrose, da Anselmi Boretti a Reiners, da Philip Rhodes a Buchanann, da Alan Guerney a German Frers, da Carlo Sciarrelli a Gary Mull, fino ad arrivare a Dug Peterson, a Ron Holland, a Bruce Farr, a Luca Brenta e a tanti altri ancora.
L’evoluzione di materiali e tecniche
Di tutte le barche realizzate dal Cantiere Sangermani dal 1946 ad oggi, più di cento, sono di progettazione interna del cantiere; barche in legno costruite a mano, apprezzate per la sapiente esecuzione della lavorazione dei legni e delle essenze, per la purezza formale delle linee e la meticolosa ricerca della perfezione.
Accanto a quelle barche, dalla grande tradizione, il cantiere ha progettato e costruito -e continua a farlo- barche in materiali compositi avanzati nella sezione speciale del cantiere dedicata alla sperimentazione e alla ricerca. Le nuove tecniche di costruzione mediante l’impiego di materiali “esotici” quali Kevlar, carbonio, nido di alluminio, nomex e resine epossidiche, hanno permesso la realizzazione di barche leggere e pure così robuste da permettere loro di compiere il giro del mondo senza il minimo inconveniente ed in tutta sicurezza.
Attraverso questa strada di continua sperimentazione il cantiere mette a punto, alla fine degli anni ’80, un nuovo sistema di costruzione in legno rinforzato che mette in risalto la bellezza, il calore e le doti tecniche di questo eterno materiale.
La terza generazione
Questa, in sintesi, la storia dell’ultra centenario cantiere. Cesare Sangermani rappresenta la terza generazione di una ostinata stirpe di lavoratori del mare:
Cesare Pier Luigi Sangermani, Cesarino per i vecchi amici di famiglia che volevano così distinguerlo dal padre Cesare. Nato a Chiavari il 19 dicembre 1946, sposato con Gabriella (Lella) dal 1969. Due figli maschi: Filippo (1974) e Giacomo (1981). Tutti collaborano, ognuno con proprie specifiche mansioni, nella conduzione del cantiere.